E’ passato un anno, solo uno o forse troppo. Ognuno avrà le proprie personali considerazioni. Io sono sicuro delle mie emozioni: ci sono stato troppo poco per poter mantenere gli impegni presi e mettere in campo quello che avevamo pensato assieme. Lo so e ne sono consapevole. Mi sento in debito con tutti voi, di non aver potuto garantire stabilità e continuità. Proverò a farmi perdonare di questo mio “abbandono”, nella speranza che qualcuno davvero lo avverta e non sia solo una mia percezione. Io da voi ho ricevuto tanto in termini professionali e umani. Spoleto per me è stata una città accogliente e inclusiva. Oggi è diventata il secondo luogo del cuore.
Il personale della “mia” SCUOLA è stato straordinario: docenti, collaboratori e personale ATA, tutti capaci di dare il meglio o di fare anche semplicemente il proprio dovere.
Chi mi ha conosciuto sa che non sono uno proprio politicamente corretto, non devo essere ora retorico e buonista nei saluti: c’è tanto d fare ancora sul personale. Se da una parte c’è chi fa tanto o chi fa il proprio dovere, c’è anche una sparuta parte di persone che non ha ancora compreso la fortuna che ha in mano: trovarsi nella miglior scuola di Spoleto e si impegna a nascondersi e far poco!
Ma la scuola che purtroppo lascio, è una scuola straordinaria, con alunni incredibili che mi hanno emozionato tutti i giorni e con famiglie dal tratto umano impeccabile. Se in queste notti non ho dormito pensando all’incertezza del cambiamento è anche perché lasciavo loro: una comunità che può dare tanto.
Perché vado via? Forse perché è una costante della mia vita personale. Quando trovo un posto dove amo lavorare o è troppo lontano o devo lasciarlo per situazioni contingenti. Mi è accaduto spesso nella mia vita professionale. Questa volta lascio la miglior scuola di Spoleto e forse quella più adatta alle mie caratteristiche (un Preside poco dirigente e più attento alla comunicazione e alla narrazione di una scuola), perché siate lontani dalla mia famiglia e perché mi è capitato e non me lo aspettavo. La domanda l’ho presentata e contemporaneamente anche la conferma a Spoleto, giammai avrei pensato dopo il primo anno di poter avvicinarmi a casa. Perché quello ho fatto, mi sono avvicinato ai miei affetti e allontanato dal miglio lavoro che avrei mai potuto trovare nella vita: essere il riferimento della miglior scuola che ho incontrato nella mia carriera di docente e preside. Come vedete non ho voluto trovare parole ricercate e lasciarvi scritti indimenticabili, ammesso che ne sia capace, ma ho provato a descrivere il mio personale stato d’animo: tremendamente dispiaciuto nel lasciarvi. Proverò a esservi vicino in questo primo anno il più possibile.
Poi perché no, tutto può accadere, i nostri destini potranno nuovamente incrociarsi.
Grazie davvero a tutti: alunni, genitori, docenti, amministrativi, assistenti tecnici, ITP, fornitori, collaboratori esterni, portatori d’interesse e a tutta la comunità di Spoleto che ho avuto l’onore di conoscere.
Tonino Iallorenzi