Gravi patologie croniche o l’attuale emergenza sanitaria scaturita a causa del Covid19 costringono molti studenti a lunghe assenze da scuola. L'isolamento che ne consegue impedisce lo scambio continuativo con compagni e insegnanti oltre a rendere problematico il rientro in classe. Tutto ciò rallenta il processo di apprendimento e mina il senso di appartenenza al gruppo dei pari. Per questa ragione l’Istituto ha attivato la cosiddetta "classe ibrida inclusiva", un mix fra spazi fisici e digitali che non si limita a far fruire passivamente le lezioni da casa, ma che consente all'alunno di percepirsi in aula e, al contempo, essere percepito presente dai propri pari attraverso un coinvolgimento diretto nelle attività didattiche.
Uno spazio didattico fra il reale e il digitale, finalizzato a ricreare, per studenti impossibilitati a frequentare regolarmente la scuola, quella che potrebbe essere la “normalità” di una giornata tipo di giovani in età scolare, distribuita fra momenti d’aula (spiegazioni, discussioni, lavori di gruppo, verifiche, ecc.) e momenti di studio a casa o comunque fuori dall’aula (individuale, a coppie, in gruppo).
La relazione con gli altri ha un ruolo centrale nella comprensione e nella gestione del proprio mondo interiore, e il non poter crescere insieme ai propri compagni è uno dei principali motivi di malessere per gli studenti che non possono frequentare.
Assi portanti della Classe Ibrida Inclusiva
La classe ibrida poggia su tre assi portanti: l’asse tecnologico, che fonde gli spazi fisici scolastici e domiciliari; l’asse metodologico-didattico, centrato su approcci pedagogici attivi e partecipativi; l’asse organizzativo, per la gestione complessiva della classe ibrida.