Composizione chimica
Gli elementi chimici che conferiscono allo zafferano le sue specifiche qualità
organolettiche sono: crocetina, crocina, picrocrocina e safranale.Queste quattro
molecole derivano tutte da un unico precursore, il carotenoide zeaxantina, dal
quale derivano per degradazione enzimatica, a opera di una diossigenasi
specifica.
La crocetina è un carotenoide abbastanza inusuale, caratterizzato da una catena
di 20 atomi di carbonio e dalla presenza di due gruppi carbossilici, posizionati
uno a ogni capo della catena.
Questi gruppi possono andare incontro a reazioni di esterificazione che nello
zafferano coinvolgono in via preferenziale una particolare struttura zuccherina,
il diglucoside p-D-genziobiosio; la reazione dà origine alla crocina, forma
glicosilata idrosolubile della crocetina che determina il colore intenso tipico
dello zafferano.Concorrono a determinare il colore della spezia anche altri
carotenoidi presenti negli stimmi del fiore come la 3-crocetina (monometilcrocetina),
la y-crocetina (dimetilcrocetina), l'a-carotene, il 3-carote¬ne, il licopene e
le stesse crocetina e zeaxantina.
Responsabile dell'odore caratteristico dello zafferano è invece il safranale,
componente principale dell'olio essenziale, mentre il sapore amaro è dovuto alla
presenza di picrocrocina, forma gliconica del safranale.
Nella spezia sono però presenti anche altri elementi chimici tra cui, alcaloidi,
saponine e fitosteroli. Si ritrovano inoltre zuccheri, minerali, vitamine del
gruppo B, in particolare vitamina Bl e B2, nonché composti volatili come a e
13-pinene ed eucaliptolo.
Uno zafferano di buona qualità dovrebbe contenere circa il 30% di crocina, tra
il 5 e il 15% di picrocrocina e un 2,5% di composti volatili incluso il
safranale.
Per mangiare sano bisogna combinarne di tutti i colori. Una tavola arcobaleno è
bella e ci assicura una dieta equilibrata e salutare: il rosso dà energia, il
giallo aiuta la digestione, il viola la circolazione....Questo è quanto ci
dicono i sostenitori della cromoterapia.Gli alimenti più chiari, tendenti al
bianco,( aglio, porri, cipolle) sono ricchi di solfuro di allile, una sostanza
che abbassa la pressione e tiene sotto controllo il colesterolo. Secondo la
cromoterapia il bianco è un toccasana contro ogni male.
Gli alimenti giallo-arancio (limoni, pompelmi, arance, peperoni) sono più ricchi
di vitamina C che rafforza le difese del sistema immunitario e ha un effetto
depurativo. Contengono inoltre carotene che protegge le cellule
dall’invecchiamento. Secondo la cromoterapia il giallo favorisce la
concentrazione, la creatività e la digestione.Il rosso nella frutta e nella
verdura (pomodori, fragole, ciliegie, anguria) indica la presenza di un
importante antiossidante il licopene che aiuta a prevenire i tumori
gastrointestinali. È il colore della forza, antidepressivo, stimolante e usato
contro molti disturbi dell’apparato respiratorio.
Il colore verde degli ortaggi è dato dalla clorofilla che è ricca di magnesio e
aiuta a regolarizzare il metabolismo dei grassi e degli zuccheri. Il verde è il
colore dell’equilibrio energetico, calmante disintossicante e persino
antinfluenzale.I vegetali blu e viola sono lassativi e secondo la cromoterapia
migliorano la circolazione e combattono le infezioni, l'uva nera sembra che
contribuisca a prevenire l'arteriosclerosi.
Lo zafferano è un fiore , il Crocus sativus Linnaeus, con un bel colore
che varia dal lilla chiaro al viola purpureo. All'interno della sua corolla si
trovano, al termine di un filamento bianco, tre fili di colore arancio o rosso
vivo (stigmi), che costituiscono lo zafferano propriamente detto, e due fili più
corti gialli detti "femminelle" che non hanno nessun potere colorante,
aromatizzante, odoroso (proprietà organolettiche) e quindi nessun valore
commerciale. I fili di colore rosso vivo contengono la crocina che tinge di
giallo le diverse preparazioni culinarie e dà loro un gusto particolare
apprezzato in tutte le cucine del mondo. Il termine zafferano deriva dal latino
safranum che a sua volta risale dall’arabo zaferan. Nella mitologia greca la
nascita di tale pianta è attribuita all’amore di Croco per la ninfa Smilace. Gli
dei erano contrari a tale amore e allora lui fu trasformato nella pianta dello
zafferano e lei in quella del tasso. Sempre nella mitologia greca Ermes,
consigliere degli innamorati, utilizzava lo zafferano come spezia afrodisiaca.Di
una cosa possiamo essere certi comunque , che la spezia oggi usata nella nostra
cucina è la stessa che antichi egizi, romani o greci assaporavano e utilizzavano
per la preparazione di pietanze, cosmetici, rimedi medicinali, tinture di
tessuti ecc.Nel bacino mediterraneo la coltivazione di tale pianta si diffuse
dopo l’invasione araba della Spagna nel 961 d.c. e il predominio marittimo dei
saraceni.
Lo zafferano è coltivato principalmente in Iran, Grecia e Spagna, ma anche
in India. La produzione italiana è di ottima qualità, ma quantitativamente quasi
trascurabile.Per ottenere
Come tutti i prodotti naturali lo zafferano è una vera miniera di sostanze di
ogni genere.
COMPOSIZIONE PERCENTUALE |
|
Acqua
|
9-14 |
Sostanze azotate
|
11-13 |
Olio essenziale
|
0,3-2 |
Sostanze non azotate
|
41-44 |
Cellulosa
|
4-8 |
Estratto acquoso
|
55-60 |
Zucchero non riducente (come
zucchero non invertito)prima
dell'inversione
|
22-25 |
............ dopo l'inversione
|
24-27 |
Il suo colore arancione è dovuto ai carotenoidi
ALIMENTO |
CAROTENOIDI µg/100g |
fagiolini |
350 |
carota |
8115 |
pomodoro |
640 |
peperone rosso |
3840 |
piselli |
300 |
spinaci |
3535 |
zucchine |
955 |
zafferano |
8000000 |
Lo zafferano ,oltre ai carotenoidi contiene altri elementi utli al nostro
organismo, quali le vitamine B1 eB2 e molti aromi naturali.
COMPONENTI |
EFFETTI |
carotenoidi |
|
vitamina B1 |
|
vitamina B2 |
|
aromi naturali |
|
Principi attivi coloranti
Essenzialmente si tratta di crocetina, un carotenoide caratterizzato da due
gruppi carbossilici e di crocina, un estere del composto precedente con due
molecole di genziobiosio (un disaccaride)
Sono presenti anche molecole analoghe, esterificate solo parzialmente in cui si
trova, come zucchero, il glucosio.La crocina, principale responsabile del potere
colorante dello zafferano, è una sostanza gialla ( max in acqua 440
nm; Coefficiente di assorbimento molare =
In acqua la crocina tende a idrolizzarsi spontaneamente formando la
crocetina, quasi insolubile, di colore più rossastro. Questo è uno dei
motivi per cui la polvere di zafferano ravviva i suoi colori se bagnata. Durante
la conservazione l'umidità contenuta nel prodotto porta a una progressiva
demolizione dei coloranti e quindi a uno spostamento del colore verso un giallo
sempre meno intenso.
Principi attivi amaricanti e odorosi
Il caratteristico sapore amaricante dello zafferano è dovuto alla picrocrocina.
La molecola di picrocitina si idrolizza spontaneamente in soluzione acquosa (e
anche durante la conservazione dei fili e della polvere, pur se a umidità non
troppo alta) e dà glucosio e safranale, che costituisce il principio attivo
odoroso dello zafferano
In effetti il caratteristico profumo dello zafferano è dovuto non solo al
safranale, ma amche ad altri composti volatili che si formano nel tempo e sono
presenti in quantità minori, ma comunque consistenti, la cui composizione
qualitativa e quantitativa varia secondo il terreno di coltura, oltre che nel
tempo.Fin dall'antichità lo zafferano è utilizzato in cucina per speziare i cibi
e, in certa misura, anche nella farmacopea di molti paesi.Il costo molto
elevato, motivato dalla laboriosità della raccolta e della successiva
lavorazione, ha portato inevitabilmente a innumerevoli tentativi di
sofisticazione. Un metodo rapido per evidenziare la presenza di coloranti
sintetici è la cromatografia su carta e strato sottile.Un analisi più
approfondita richiede l'impiego della spettofotometria UV/VIS
che consente di qualificare il prodotto sul piano merceologico.